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I racconti di p. Jack

Capitolo XIV

Giringiro per Palermo

La Cattedrale di Palermo

Palermo e la sua Cattedrale

             Come sempre succede non apprezziamo quello che abbiamo sott’occhi. Non volli salire sulle Torri Gemelle e un mese dopo me le hanno buttate giù e così è successo anche per Notre-Dame di Parigi. Spero che non sarà così per la Tour Eiffel, San Pietro e tanto meno per la Cattedrale di Palermo!

            La prima volta che ci venni ricordo che mi dissero più o meno così: Monreale è bella dentro e brutta fuori, per Palermo è l’inverso. Ora dopo diverse visite e analisi penso che tutte e due sono belle ma sicuramente sarebbero rimaste più belle se gli esseri umani non avessero avuto la manìa di modernizzarle.

Le origini

L’attuale Cattedrale fu rifatta dall’Arcivescovo di Palermo, Gualtiero Offamiglio, tra il 1184 e il 1185 (in poco più di un anno!) su una precedente moschea o “gami” che a sua volta era stata costruita utilizzando la precedente chiesa del 603 anch’essa eretta su un’altra chiesa, consacrata alla Beata Vergine Maria sotto il titolo di Assunta.

Restauri e ampliamenti

            Cito un breve commento sui restauri della Cattedrale ordinati dal re Ferdinando III su istanza dell’arcivescovo Filangieri: “Egli ordinò che si riformasse e si ristorasse a tenore del gusto moderno” e il 3 giugno del 1801, il Vescovo Serio, Ciantro della Cattedrale, fece solenne benedizione. Ma anche qui nei tempi recenti furono appiccati incendi, come era sempre successo, e il più devastante fu nel 1860.

Quando, dopo un anno di lavori, l’opera del 1185 fu alzata, essa era molto lineare, sullo stile della Magione. Poi cominciarono le aggiunte a completare l’opera di ornamento. Prima del XIV sec. fu scavata la cripta, addossandola alle absidi e di seguito furono elevati i campanili sulle quattro torri e fu riconfigurato il prospetto principale. Nel XV sec. furono aggiunti: il portale principale; quello meridionale (sotto il portico); la sacrestia. Nel XVI sec. la zona del portico settentrionale fu pesantemente manomessa nell’area della via dell’Incoronazione che era legata all’edificio. Fino ad epoca barocca, però, l’interno era ancora intatto ma tra il 1781 e 1801 si abbatté l’opera distruttiva di una totale riforma dell’interno e di una gravissima alterazione dell’esterno.

Organizzatore di tutto fu il famoso architetto Ferdinando Fuga, a Palermo dal 1767. Egli trasformò la pianta basilicale della Cattedrale che divenne a croce latina, con tanto di transetto e cupola. Nel 1840 vi fu aggiunto anche il campanile sulla torre occidentale. Il semplicissimo e originale manufatto del XII sec, opera di maestranze fatimite, realizzato da architetti islamici al servizio di committenti normanni, non c’era più.

Aspetto attuale

Della antica struttura poco è rimasto: le mura della navata principale, le absidi, l’antistante corpo più elevato dell’Antititolo, le parti basse delle torri angolari, la torre occidentale ma senza campanile. Del resto della “gami” poco è rimasto: una colonna del portico ricorda il mondo musulmano con una breve citazione incisa sulla pietra; delle velette nei sotterranei e le parti esterne delle mura principali. Certo rimale bella, nonostante sia stata sovraccaricata di interventi per abbellirla! Ma non è quella che vollero fare i costruttori e i finanziatori.

Questa storia potrà forse essere un monito per i nuovi “restauratori” della città?

La rubrica torna il prossimo mese.
P. Jack proseguirà la passeggiata all’interno della Cattedrale e ci parlerà delle tombe reali. Vi aspettiamo!

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